Gravidanza e parto
Avere un bambino è un evento che cambia la vita!
Non solo perché il corpo della futura mamma cambia notevolmente, ma anche perché quando nasce un bambino, nasce anche una mamma (e un papà ovviamente): cambia lo stile di vita, si modifica l'idea che abbiamo di noi stessi, acquisiamo un nuovo ruolo e ci prepariamo a svolgere il mestiere più difficile del mondo!
Nell’attesa può capitare di essere spaventati, di mettere in discussione interi aspetti della propria vita, come la relazione con il partner, il posto dove abitare o come riorganizzare lo studio o il lavoro per andare incontro alle esigenze del bambino che sta per nascere.
Qualunque sia la tua situazione, è probabile che serviranno consigli e informazioni per portare avanti la gravidanza nel modo migliore possibile. I servizi e le organizzazioni socio-sanitarie di base come i consultori territoriali forniscono gratuitamente le informazioni e l’aiuto necessari per una gravidanza sana e un parto consapevole.
Ma spesso le istruzioni e le informazioni pratiche non sono sufficienti e si sente la necessità di avere un sostegno riguardante le implicazioni psicologiche della gravidanza, e in questo caso si può ricorrere alla consulenza psicologica, che potrà accompagnare la futura mamma anche dopo il parto.
Neo-mamme
Anche la fase che segue la nascita di un figlio è, per la donna, un momento emotivamente molto delicato. L’ingresso nella maternità è un periodo transitorio, talvolta anche di crisi evolutiva, caratterizzato da instabilità psico-emotiva che deriva dal trovarsi ad affrontare sentimenti e stati d’animo che non trovano immediato riconoscimento e conseguente collocazione all’interno dei propri personali riferimenti.
Per es. avere paura di non essere all’altezza del compito, fare riferimento alla propria esperienza di figlia e confrontarsi con la propria madre e ricevere consigli, giudizi e critiche, non necessariamente costruttivi ne tantomeno richiesti.
Come anticipato, quando nasce un bambino, nasce anche una madre, che necessita di sostegno e di accoglienza affettiva allo stesso modo del piccolo che ha generato. La maternità è un evento di enorme portata psico-affettiva nel vissuto di una donna; è sicuramente il più radicale cambiamento di ruolo che possa vivere.
Questa esperienza, a volte, può essere faticosa e difficile e quasi mai è solo ed esclusivamente gioiosa come spesso si è erroneamente portati a crede. Possono nascere paure, dubbi, stanchezza che possono portare ad abbassamenti del tono dell’umore, magari aggravati da cambiamenti ormonali più o meno fisiologici e normali.
Spesso i momenti “no” risultano passeggeri e possono essere affrontati tranquillamente con le risorse che hai a disposizione, non solo quelle individuali ma anche quelle che ti offrono i familiari e gli specialistici che si occupano di te (il ginecologo, l’ostetrica, il pediatra).
Alcune volte però, durante i periodi di gravidanza e parto, vissuti di paura, sopraffazione, sfinimento, ecc.. possono portare ad un malessere psicofisico che richiede maggiore attenzione. E’ importante che tale disagio sia riconosciuto il prima possibile, così si può fornire alla donna l’aiuto necessario al fine di prevenire o trattare subito peggioramenti o complicazioni che possono avvenire per esempio quando i cambiamenti dovuti alla nuova nascita risultano troppo grandi rispetto a quelli immaginati ed alle proprie forze del momento.
E spesso esistenti “fattori di rischio”, come ad esempio episodi di depressione nella storia personale, solitudine, difficoltà nel rapporto con il partner, mancanza di sostegno di familiari o di persone vicine, possono predisporre all’insorgenza di disturbi psicologici o psichiatrici a vari livelli, per es. baby blues e depressione post partum (vedi oltre nell'articolo).
Riconoscere questo disagio psichico e chiedere l’aiuto di specialisti come psicologi e psicoterapeuti, non vuole dire non essere una buona mamma, ma al contrario significa prendersi cura di sé e del proprio figlio, evitando così di prolungare nel tempo sofferenze che andrebbero a coinvolgere, oltre alla donna, il bambino ed i familiari.
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Disturbi psicologici post-partum
BABY BLUES
L’80-90% delle neo-mamme ne soffre a 3-4 giorni dal parto, ha un’intensità lieve e non persistente per tutto il giorno, si risolve al massimo nel giro di 2 settimane.
Sicuramente è spiacevole e stressante, ma è una condizione normale dovuta alle conseguenze dei cambiamenti ormonali sull’assetto biochimico del nostro corpo (cervello compreso) e dovuta anche agli aspetti psicologici che il parto può comportare.
Non è necessario intervenire con alcun tipo di cura, proprio perché è una reazione normale che si risolve gradualmente da sé.
PSICOSI POST PARTUM
Colpisce lo 0,001% delle donne nel primo mese del puerperio ed è caratterizzato da episodi di perdita del contatto con la realtà, per es. allucinazioni, deliri e comportamento disorganizzato e non riconoscibile come normale comportamento della donna stessa.
DEPRESSIONE POST PARTUM
(detta anche depressione post natale)
Il 10 – 15% delle donne che hanno partorito ne soffre, non necessariamente con il primo figlio, ed è una forma più intensa e duratura del baby blues. Insorge verso la 3° o 4° settimana dopo il parto, ma viene solitamente individuata fra il 4° e il 6° mese e può durare anche 1 anno o 2.
Purtroppo, il 50% delle donne che ne soffre non chiede aiuto, o lo rifiuta o ricerca assistenza solo per la gestione del bambino e non per sé, e comunque non subito.
Ciò può avvenire perché non c’è molta conoscenza riguardo tale disturbo e si pensa di non avere il diritto di stare male in seguito ad un evento così positivo e significativo come la nascita di un figlio.
Spesso non si ricerca aiuto perché non ci si sente capite e riconosciute dagli altri membri della famiglia che invece sono al settimo cielo e non paiono sentire gli aspetti problematici o negativi dell’evento, e così ci si chiude in sé stesse aspettando che passi.