Tristezza natalizia e depressione delle feste
A quanti di noi è capitato di sentirsi tristi durante le feste natalizie, quando invece si pensa di dover essere assolutamente allegri e felici durante questo periodo?
Spesso a questa malinconia si accompagnano anche altri sintomi psico-fisici:
- Agitazione o ansia
- Mal di testa
- Problemi del sonno
- Cambiamenti nell’appetito e nel peso
- Sensi di colpa
- Incapacità di divertirsi e di condividere la gioia con gli altri
- Aumento dell’irritabilità e litigiosità per cose banali
- Pianto facile
- Minore concentrazione
- Fastidio in occasione delle cene obbligate, degli incontri con persone che non fanno parte della propria routine
- Svogliatezza e minore interesse per le attività che normalmente ci procurano piacere
- Soffrire per coloro che mancano e non riuscire a godere della presenza e dell’affetto di chi ci è vicino
- Pessimismo
- Senso di “vuoto”
- Sfiducia nel futuro
I soggetti più colpiti:
Le persone che maggiormente soffrono l’abbassamento di umore durante le festività sono gli adolescenti e gli anziani.
Per un giovane ciò accade perchè sta già vivendo in un periodo di grandi cambiamenti e perchè la tristezza provata per certi avvenimenti, come un rifiuto amoroso o la separazione dei genitori spinge a pensare a quando il Natale era il momento più atteso, quello in cui si era felici e si ricevevano regali. Anche i nonni soffrono la tristezza natalizia, ma perchè magari in pochi giorni si trovano di nuovo insieme ai figli, nipoti e parenti ma poi nei giorni successivi tutto ritorna come prima.
Inoltre è soprattutto per gli anziani che pesa molto la mancanza di un famigliare deceduto con cui si era soliti celebrare le festività negli anni precedenti.
Possibili cause della tristezza natalizia:
- Difficoltà a stare con la famiglia/Ricordi di celebrazioni passate: il Natale è spesso rappresentato come la festa della famiglia, in cui si devono celebrare gli affetti, l’amore e la gioia dello stare insieme. Non sempre però siamo in armonia con i nostri parenti e quindi i pranzi e le cene diventano occasioni di disagio e di costrizione. Oppure sentiamo di non avere nessuno con cui condividere questi momenti gioiosi, nessuno che sentiamo ci voglia veramente bene. Altre volte i nostri famigliari sono fisicamente lontani da noi e quindi le festività sottolineano il nostro sentirne la mancanza. O ancora può capitare di pensare alle persone che non ci sono più e a cui volevamo bene e che magari condividevano con noi emozioni, eventi, o rituali natalizi, che ora, in loro assenza, sembrano aver perso il loro senso, il loro significato originale.
- Aspettative non realizzate: il passaggio da un anno all’altro è inevitabilmente un momento di valutazione, in cui si fanno i conti di ciò che è stato e di ciò che abbiamo vissuto e raggiunto durante l’anno appena passato. Nello specifico: quali desideri o obiettivi abbiamo realizzato, con chi li abbiamo condivisi, cosa invece non siamo riusciti a concretizzare, le occasioni perse, e ancora cosa avremmo potuto fare in più ma che non siamo riusciti a raggiungere. In base a tali valutazioni proveremo un sentimento più o meno positivo o negativo.
E’ però molto comune che si tenda a trarre conclusioni negative riguardo il bilancio dell’anno passato, procurandoci tristezza e delusione, ma allo stesso tempo anche ansia e preoccupazioni per l’anno che ci troviamo davanti. Creandoci spesso aspettative ancora più difficili da realizzare.
- Cambiamenti nella routine quotidiana: le festività rappresentano anche una pausa dalla routine quotidiana e quindi cambiamenti nelle abitudini e nelle attività, così come le ferie estive. Questa potrebbe quindi essere un’occasione per rilassarsi e recuperare, ma nel momento in cui si interrompe la frenesia quotidiana può anche capitare che riaffiorino i problemi e le difficoltà fino a quel momento apparentemente gestiti o ignorati. Il momento che dovrebbe quindi essere dedicato al riposo e alle attività piacevoli, diventa anche un’occasione di riflessione. L’interruzione delle normali attività lavorative e familiari, dello stress quotidiano e delle preoccupazioni pratiche lasciano il posto alla possibilità di guardarsi dentro, di sentire realmente le emozioni spesso messe da parte per via della frenesia della vita. Ecco così riemergere frustrazioni, dolori, sofferenza per chi non è più con noi, per una relazione finita male, per un obiettivo non raggiunto.
- Cambio dell’alimentazione: lo stravolgimento delle normali abitudini alimentari, dovuto agli abbondanti pranzi celebrativi e spesso ai conseguenti digiuni per “smaltire”, provocano cambiamenti nel metabolismo e quindi anche problemi gastro-intestinali, affaticamento, disturbi psicosomatici, che influiscono negativamente sull’umore.
- Vulnerabilità biologica alla scarsa irradiazione solare (v. depressione stagionale).
- Pressione sociale verso gli acquisti e i regali e relativa corsa allo shopping natalizio.
Rimedi:
- Abbandonare l’idea che sia necessario partecipare pienamente e in modo gioioso ad ogni rituale festivo: se partecipiamo a delle feste (specialmente in occasione di ritrovi familiari), meglio puntare a goderci il momento, senza attenderci necessariamente che sia un momento eccezionale e intenso, altrimenti rischiamo di rimanere delusi. Dovremmo avere in mente che l’idea che le festività debbano necessariamente essere i momenti migliori dell’anno è solo un’invenzione senza fondamento.
Sarebbe utile anche non aspettarci di ricevere il regalo che sogniamo, pena il sentirci delusi anche in questo caso.
- Fermarsi a riflettere sui nostri pensieri e sulle relative emozioni: dovremmo tenere presente che ogni situazione che viviamo non procura emozioni adeguate o inadeguate, sensazioni giuste o sbagliate. Qualsiasi emozione ha lo stesso diritto di essere provata e soprattutto dovremmo riflettere sul fatto che le emozioni non sono determinate direttamente dalla situazione in sè (cioè il Natale, le feste, l’anno nuovo) ma da quello che pensiamo noi della situazione, come la valutiamo e cosa ci diciamo in quel momento (per es. “devo star bene a tutti i costi”, “sono solo”, “nessuno mi vuole bene”, “cosa succederà l’anno prossimo”…). Infatti sono questi pensieri negativi a farci stare male e provare disagio. Se invece tentiamo di metterli in discussione e di verificarne la fondatezza, la veridicità e l’utilità potremmo accorgerci della loro irrazionalità e magari avere pensieri più funzionali e produttivi con conseguenti emozioni meno negative e intense.
- Condividere questi vissuti con altre persone care: se parliamo e raccontiamo come ci sentiamo, condividendo il nostro disagio ciò ci consentirà di superare quel sentimento di solitudine che alimenta ulteriormente la tristezza e anche di accorgerci che non siamo i soli a sentirci così. Inoltre, insieme ad altre persone potremo trovare migliori possibilità di superare il malessere in modo efficace.
Oltre che per la condivisione, se ci sentiamo giù, il chiamare un amico può anche essere utile per progettare insieme qualcosa che ci faccia sentire meglio.
- Mantenere la routine: cerchiamo di mangiare, bere e dormire come al solito. Se abbiamo esagerato con il cibo e diminuito le nostre solite attività fisiche, finiremo per sentirci pesanti, gonfi e stanchi. Inoltre non cerchiamo di fare più cose di quelle che di solito facciamo o che possiamo fare, tentiamo di tenere il nostro solito ritmo. Prendiamoci del tempo per noi stessi, prevediamo delle pause per recuperare e rilassarci
- Programmare e moderare gli acquisti natalizi: se stabiliamo a priori un limite massimo di soldi da spendere per i regali ed evitiamo di cercare “il regalo perfetto” a tutti costi, ci sentiremo meglio sapendo di non aver dilapidato eccessivamente il nostro conto in banca.
- Ricordare che mangiare o spendere eccessivamente è sempre un’arma a doppio taglio: in parte compensatoria ma potenzialmente depressiva quando fatta oltre misura. Infatti molti di noi non possono permettersi di spendere quanto vorrebbero per i regali, oppure spendono più di quanto possano in realtà. A questi 2 casi spesso conseguono varie emozioni negative come tristezza, rimorso, rimpianto e senso di colpa.
- Evitare di rimanere privi di progetti: se ci mettiamo ad organizzare attività e situazioni piacevoli e realizzabili nell’immediato scongiuriamo la malinconia e l’inattività.
- Mantenere le aspettative realistiche: in questo periodo di bilanci è fondamentale valutare razionalmente la nostra situazione e le proprie aspettative. In concreto, valutiamo quali sono stati gli avvenimenti positivi avvenuti durante l’anno e gli aspetti positivi della situazione che stiamo vivendo attualmente, invece di tendere a vedere solo il lato negativo della medaglia. Ci accorgeremo così che non tutto quello che abbiamo fatto è realmente andato male e che in realtà abbiamo dei punti di forza, delle qualità su cui contare sia nel qui ed ora che in futuro. Se valutiamo razionalmente le nostre aspettative, facendo particolare attenzione a quello che avremmo voluto realizzare nell’anno appena trascorso ci accorgeremo che spesso pretendiamo troppo da noi stessi o dalle situazioni. Diventa quindi utile ridimensionare tali aspettative portandole più vicine a quello che possiamo realmente raggiungere, perchè ciò, oltre a farci vedere la situazione più positivamente ci consentirà di riattivarci concretamente per raggiungere in futuro dei nuovi obiettivi più realistici da raggiungere gradualmente.
Quindi, nello specifico, dobbiamo fare attenzione a non formulare propositi di cambiamenti troppo drastici ed esagerati per l’anno nuovo: per es.”trovare la donna della mia vita”, “diventare famoso”, “dimagrire 30 kg”, “risolvere tutti i miei problemi familiari”, “essere sempre felice” ecc..
- È importante anche non isolarsi, fare qualcosa per gli altri e pensare a chi sta peggio: cerchiamo innanzitutto di pensare alle persone per noi più care, indipendentemente dal fatto che siano parenti, amici o persone che stimiamo per qualche motivo. Cerchiamo di stare insieme a loro, facciamo un piccolo gesto gentile nei loro confronti, facciamoli sentire amati ed apprezzati così come vorremmo esserlo noi.
Allargando ancora di più al di fuori dei nostri cari, potremmo prestare il nostro aiuto a persone meno fortunate e a centri o associazioni che se ne occupano. L’essere utili ad altri ci aiuterà a distogliere tutta l’attenzione dai nostri problemi personali e inoltre ci porterà a sperimentare emozioni più positive e soddisfacenti.
- Usare la tristezza come opportunità: il provare emozioni come la tristezza e l’ansia non ha solo aspetti negativi, infatti possiamo metterci alla prova nel tentativo di superare il disagio che proviamo in questa situazione. Se infatti durante le feste la tristezza può coglierci all’improvviso ed in maniera inaspettata, in realtà anche durante l’anno potremmo avere momenti difficili da affrontare. Tutto quello che riusciremo a fare per stare meglio in questa occasione potrà essere utile anche in futuro.
Se però i nostri sentimenti di depressione continuano anche dopo le festività vivendo un disagio che non sappiamo come gestire, non vergogniamoci a chiedere l’aiuto di uno psicologo!
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